Ferie e assenze

Come richiedere il congedo medico per ansia: i diritti dei lavoratori

ll congedo medico per ansia è un tuo diritto: scopri come richiederlo, la durata e le tutele previste. Gestisci i permessi con Sesame HR!

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Roberta Di Giuseppe

HR Consultant

congedo medico per ansia

29 de Maggio, 2025

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Parlare di ansia sul posto di lavoro è ancora un tabù per molti, ma sta diventando sempre più importante affrontare il tema. Lo stress cronico, la pressione costante e la mancanza di equilibrio tra vita privata e professionale possono avere un impatto forte sulla salute mentale. Quando l’ansia diventa invalidante, può essere necessario fermarsi. È qui che entra in gioco il congedo medico per ansia.

In questo articolo vedremo in modo semplice e pratico cos’è il congedo per motivi di salute mentale, chi può richiederlo, come funziona e quali sono i diritti del lavoratore. Scopriremo anche che strumenti possono aiutare le aziende a gestire meglio ferie e permessi.

Cos’è il congedo medico per ansia?

Il congedo medico per ansia è un periodo di astensione dal lavoro motivato da una condizione di disagio psicologico certificata. In Italia, la legge tutela la salute mentale dei lavoratori e prevede la possibilità di assentarsi dal lavoro quando l’ansia diventa una patologia riconosciuta.

Non si tratta di una semplice richiesta di ferie o permesso, ma di un’assenza giustificata da un certificato medico rilasciato dal proprio medico curante o da uno specialista (psichiatra o psicologo abilitato alla certificazione).

Quando è possibile richiederlo?

Il congedo può essere richiesto quando l’ansia compromette la capacità di svolgere le proprie mansioni. Alcuni segnali che potrebbero indicare la necessità di fermarsi includono:

  • attacchi di panico frequenti
  • insonnia persistente legata al lavoro
  • difficoltà di concentrazione
  • irritabilità costante
  • calo drastico della motivazione
  • sintomi fisici legati allo stress (mal di testa, tachicardia, nausea)

Se questi sintomi durano da tempo e rendono difficile la vita lavorativa, è il momento di parlarne con un medico.

Chi può concedere il congedo?

Il congedo medico viene rilasciato dal proprio medico di base o da un medico specialista. In alcuni casi, anche il medico INPS può essere coinvolto per la verifica del certificato.

Una volta rilasciato il certificato di malattia, il lavoratore deve inviarlo all’INPS (tramite il medico) e informare tempestivamente il datore di lavoro.

Quanto dura il congedo medico per ansia?

La durata dipende dalla gravità della condizione. Il medico stabilisce il numero di giorni necessari per il recupero. In caso di persistenza dei sintomi, è possibile rinnovare il certificato.

Le assenze prolungate possono però essere soggette a visite fiscali da parte dell’INPS, che ha il compito di verificare la reale impossibilità a lavorare.

Lo stipendio è garantito durante il congedo?

Durante il congedo medico per ansia, il lavoratore ha diritto all’indennità di malattia, secondo quanto previsto dal contratto collettivo di riferimento. In generale:

  • L’INPS copre una percentuale della retribuzione (in genere il 50%–66%)
  • Il datore di lavoro può integrare la parte restante, in base al CCNL applicato
  • Il trattamento economico può variare tra lavoratori pubblici e privati

È fondamentale informarsi sul proprio contratto per capire cosa spetta esattamente.

Visite fiscali: come funzionano?

Quando si è in malattia, è possibile essere sottoposti a visite fiscali. Queste servono a verificare che il lavoratore sia effettivamente impossibilitato a lavorare. Le fasce orarie di reperibilità sono:

  • 10:00 – 12:00
  • 17:00 – 19:00

Il medico dell’INPS può presentarsi a casa del lavoratore in questi orari. È quindi importante essere presenti o giustificare eventuali assenze.

Si può essere licenziati durante un congedo per ansia?

No, il lavoratore non può essere licenziato per il solo fatto di trovarsi in malattia. La legge italiana tutela il periodo di comporto, ovvero il tempo massimo di assenza per malattia oltre il quale il datore può procedere con il licenziamento.

Il periodo di comporto varia in base al contratto collettivo. Se la malattia supera tale periodo, il datore può valutare la cessazione del rapporto, ma mai per il motivo “ansia” in sé. Deve esserci un superamento dei limiti previsti.

Congedo per ansia e privacy

È importante sapere che non si è obbligati a comunicare al datore di lavoro la diagnosi specifica. Il certificato medico deve indicare solo l’inizio e la durata della malattia, senza entrare nei dettagli della patologia.

La privacy è tutelata dalla legge. Nessuno, al di fuori dell’INPS e del proprio medico, può accedere alle informazioni cliniche personali.

È obbligatorio rientrare dopo il congedo?

Una volta terminato il periodo di malattia, il lavoratore rientra normalmente in azienda. In alcuni casi può essere utile, o necessario, presentare un certificato di idoneità al lavoro.

Questo vale soprattutto se l’assenza è stata lunga o se le mansioni prevedono responsabilità specifiche (es. sicurezza, guida, contatto con il pubblico). In ogni caso, si può anche richiedere un colloquio con il medico competente dell’azienda.

Rientro graduale o part-time terapeutico

In alcune situazioni, è possibile richiedere un rientro graduale attraverso il cosiddetto part-time terapeutico. Si tratta di una riduzione temporanea dell’orario di lavoro, approvata dall’INPS e supportata da documentazione medica.

Questa soluzione può aiutare il lavoratore a riprendere il ritmo senza stress eccessivo, favorendo un recupero completo.

Come tutelarsi dal burnout

Richiedere un congedo medico per ansia non è un segno di debolezza, ma un atto di responsabilità verso se stessi. Tuttavia, è ancora meglio prevenire che curare.

Ecco alcuni consigli pratici per ridurre lo stress:

  • imparare a dire “no” quando serve
  • fare pause regolari durante il lavoro
  • definire confini tra vita privata e lavorativa
  • parlare con un professionista se i sintomi aumentano
  • curare alimentazione, sonno e attività fisica

La salute mentale è parte integrante del benessere sul lavoro. Anche le aziende possono fare molto, creando ambienti positivi, ascoltando i bisogni dei dipendenti e dotandosi di strumenti utili per la gestione delle risorse umane.

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Una delle funzionalità più apprezzate è proprio la sezione dedicata a ferie e permessi. In pochi clic, i dipendenti possono richiedere giorni di assenza, mentre i responsabili possono approvarli, gestirli e visualizzare tutto in tempo reale. Anche le assenze legate al congedo medico per ansia possono essere tracciate in modo chiaro, facilitando il rispetto delle normative e la comunicazione tra le parti!

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