Controllo orario
Timbratura geolocalizzata: normativa, privacy e soluzioni
Tutto quello che devi sapere sulla timbratura geolocalizzata e la tutela della privacy. Gestiscila in pochi clic!
Controllo orario
Tutto quello che devi sapere sulla timbratura geolocalizzata e la tutela della privacy. Gestiscila in pochi clic!
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Domenico Coppolaro
HR Consultant
25 de Agosto, 2025
Se sei responsabile HR, Office Manager o COO in un’azienda, sai bene quanto sia difficile avere piena visibilità su chi lavora fuori sede: tecnici in trasferta, team in smart working, filiali distribuite. Con strumenti tradizionali diventa complicato garantire che le presenze siano registrate in modo corretto, trasparente e conforme alle normative.
Il problema non è solo organizzativo: senza un sistema affidabile rischi errori in busta paga o contestazioni legali. Inoltre, la privacy dei lavoratori è un tema sensibile che richiede attenzione, perché un controllo invasivo può minare la fiducia interna e creare conflitti.
La buona notizia è che oggi puoi unire compliance e flessibilità grazie alla timbratura geolocalizzata: una soluzione digitale, come la funzionalità di controllo orario di Sesame, che permette di registrare orari e posizione solo quando serve, nel pieno rispetto del GDPR.
In questo articolo scoprirai quali sono le regole da rispettare, come tutelare la privacy dei dipendenti e quali soluzioni adottare per trasformare la timbratura in uno strumento semplice, sicuro e a prova di futuro.
Il registro presenze geolocalizzato è una modalità di registrazione dell’orario di lavoro che, oltre a indicare il momento dell’entrata o uscita dal lavoro, segnala anche la posizione geografica da cui viene effettuata la timbratura.
In pratica, tramite l’uso di tecnologie di posizionamento, come il GPS, le aziende possono sapere da dove i dipendenti iniziano o terminano la loro giornata lavorativa. Questa funzionalità si attua spesso tramite applicazioni mobili che i lavoratori devono utilizzare per timbrare in entrata e uscita.
Per esempio, un’azienda può definire un’area geografica entro la quale è consentito timbrare o limitare la timbratura a determinati indirizzi IP per prevenire frodi o errori.
Un’alternativa che alcune aziende adottano è la timbratura libera da qualsiasi luogo, utile per chi lavora in mobilità, come i venditori o i tecnici sul campo.
La risposta è sì, un’azienda può legittimamente richiedere ai propri dipendenti di timbrare con geolocalizzazione, ma con condizioni precise per tutelare la privacy e i diritti del lavoratore.
In Italia la geolocalizzazione delle timbrature è consentita, ma regolata da norme precise. La base legale è l’Articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970), che disciplina l’uso di strumenti che possono comportare un controllo a distanza.
In pratica, puoi adottare sistemi di timbratura geolocalizzata solo se:
Insomma, in Italia, il controllo orario geolocalizzato deve rispettare:
Le aziende devono adottare un approccio trasparente e rispettoso della privacy, informando chiaramente i dipendenti e mettendo in atto policy per il trattamento dati.
In sintesi, la geolocalizzazione è legale solo se viene attivata con finalità proporzionate, previo accordo o autorizzazione, e sempre nel rispetto delle regole di trasparenza e privacy. Così puoi garantire conformità normativa e mantenere la fiducia dei tuoi collaboratori.
Implementare la timbratura geolocalizzata non significa solo rispettare la normativa: porta benefici concreti sia all’organizzazione che ai lavoratori.
In pratica, la geolocalizzazione trasforma un obbligo di legge in un vantaggio reciproco: l’azienda migliora il controllo e l’efficienza, i dipendenti ottengono semplicità e trasparenza.
Adottare la geolocalizzazione per le timbrature richiede attenzione: non basta installare un’app, serve un approccio che unisca conformità normativa, chiarezza organizzativa e coinvolgimento dei dipendenti.
Ecco le best practice da seguire:
Con queste linee guida, trasformi la geolocalizzazione da possibile fonte di conflitti a un processo trasparente e condiviso, che aumenta l’efficienza e la fiducia in azienda.
Uno dei principali ostacoli per le aziende italiane è garantire conformità normativa e allo stesso tempo mantenere processi snelli nella gestione del foglio presenze. Errori manuali, mancanza di centralizzazione e controlli frammentati aumentano il rischio di pagamenti non corretti o contestazioni sindacali .
Con Sesame digitalizzi l’intero processo di rilevazione dell’orario di lavoro:
In questo modo i responsabili HR e i manager mantengono il controllo sull’orario di lavoro senza bisogno di attività di vigilanza continua: i dati sono verificabili, sicuri e sempre accessibili.
Scopri come digitalizzare la timbratura con Sesame HR e trasforma la rilevazione delle presenze in un processo semplice, conforme e a prova di futuro.
1. Quali sono le regole per la timbratura dell’orario di lavoro?
In Italia le aziende devono registrare entrata, uscita e pause dei dipendenti, integrando i dati nel Libro Unico del Lavoro e fornendo un riepilogo mensile al lavoratore. La normativa non impone un metodo unico: puoi usare badge, cartellini o software digitali, purché i dati siano verificabili e accessibili in caso di ispezione.
2. La geolocalizzazione può essere attiva anche fuori dall’orario di lavoro?
No. La localizzazione è ammessa solo durante l’orario di servizio o al momento della timbratura. È vietato raccogliere dati GPS in ferie, weekend o fuori turno: sarebbe un controllo eccessivo e non conforme al GDPR.
3. Come funziona la timbratura geolocalizzata con Sesame HR?
Con Sesame HR i dipendenti timbrano da smartphone o tablet: l’app registra ora e posizione GPS esclusivamente al momento della timbratura. HR e manager hanno così dati affidabili, centralizzati e pronti per report, foglio presenze e buste paga, senza errori manuali.
4. Chi può vedere le timbrature?
Solo i responsabili autorizzati (HR, manager o amministrazione) possono accedere ai dati. I dipendenti hanno a loro volta visibilità delle proprie timbrature tramite l’app o il portale, garantendo trasparenza e tracciabilità.
5. Quanto tempo devono essere conservati i dati di geolocalizzazione?
I dati vanno conservati solo per il tempo necessario a raggiungere la finalità dichiarata, come l’elaborazione delle buste paga o la gestione presenze. In genere il periodo standard è di circa 60 giorni, dopodiché devono essere cancellati o anonimizzati, nel rispetto del GDPR.