Controllo orario
Assenze e ferie: gestirle con il foglio presenze
Foglio presenze e gestione assenze: scopri come ottimizzare le risorse tenendo conto del tuo contesto aziendale.
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Foglio presenze e gestione assenze: scopri come ottimizzare le risorse tenendo conto del tuo contesto aziendale.
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Roberta Di Giuseppe
HR Consultant
28 de Agosto, 2025
Gestire correttamente ferie, malattie e permessi è una delle sfide quotidiane più delicate per chi si occupa di risorse umane. Basta poco per perdere il controllo: un dipendente in ferie, uno in malattia, uno in smart working e un altro che chiede un permesso all’ultimo momento. Senza un metodo strutturato, il caos è assicurato.
Il foglio presenze è lo strumento più diffuso per monitorare le ore lavorate e le assenze. Ma quanto è realmente efficace nella gestione delle ferie e dei permessi? E soprattutto, fino a che punto può reggere senza l’aiuto di un software dedicato?
In questa articolo vedremo come usarlo al meglio, i suoi limiti e perché sempre più aziende stanno passando a soluzioni digitali come Sesame HR.
Il foglio presenze è un documento in cui si annotano le ore lavorate dai dipendenti. Può anche essere usato per registrare ferie, permessi, malattie, ritardi o altri tipi di assenze. È un aiuto indispensabile per una buona rilevazione delle presenze.
Il vantaggio principale è la semplicità. Basta una tabella, una legenda chiara (F = ferie, M = malattia, P = permesso…) e un minimo di attenzione per avere un quadro generale delle presenze in azienda.
Un file Excel o Google Sheet è gratuito e accessibile a tutti. Non servono licenze, formazione o installazioni. In poche parole è alla portata di ogni tipo di realtà, soprattutto piccole imprese o studi professionali.
La gestione delle ferie non è solo un calendario: richiede pianificazione e trasparenza. Un errore di programmazione può bloccare un reparto intero o generare conflitti tra colleghi.
Un foglio presenze ben strutturato aiuta a visualizzare periodi di ferie già richiesti, evidenziare sovrapposizioni e garantire la continuità operativa. Con l’uso dei colori (verde per ferie, rosso per malattia, giallo per permessi), la lettura diventa più immediata.
Per rendere più ordinato il processo, conviene inserire un campo dedicato alle richieste ancora in sospeso. Così, HR e manager possono distinguere tra ferie già confermate e ferie solo richieste.
Un classico problema è la mancata registrazione: un dipendente prende un giorno di ferie, ma nessuno aggiorna il foglio. A fine mese emergono ore mancanti, e da lì iniziano discussioni e ritardi. Serve un metodo preciso e una persona incaricata dei controlli.
Se le ferie sono programmabili, malattie e permessi sono molto meno prevedibili. Sono proprio queste le assenze che mettono più in difficoltà HR e manager.
Quando arriva una comunicazione di malattia, il foglio va aggiornato subito con la giusta causale. In caso contrario, si rischiano dati incompleti e incongruenze tra ore lavorate e buste paga.
Permessi richiesti il giorno stesso o poche ore prima possono mandare in tilt la pianificazione. Per questo è fondamentale segnare con precisione ora di uscita e di rientro, così da evitare calcoli errati sul monte ore.
Con un foglio presenze è possibile notare ricorrenze (assenze frequenti di lunedì o venerdì). Sono dati preziosi per HR, che possono segnalare fenomeni da monitorare o approfondire.
Se da un lato Excel è semplice ed economico, dall’altro presenta limiti evidenti, soprattutto quando l’azienda cresce o adotta modelli di lavoro ibrido.
In sintesi, più cresce l’azienda, più i limiti di Excel diventano un ostacolo per la gestione efficiente delle presenze.
Se non vuoi ancora passare a un software HR, ci sono alcuni accorgimenti per rendere più affidabile il foglio presenze:
Questi piccoli accorgimenti aiutano, ma non eliminano i limiti strutturali del foglio presenze.
Per molte aziende, arriva un momento in cui Excel non basta più. La crescita del team, l’introduzione dello smart working o l’aumento delle sedi operative rendono necessaria una soluzione più avanzata. È qui che entra in gioco il software HR.
Tra i software HR disponibili, Sesame HR si distingue per la completezza e la semplicità di utilizzo. È una piattaforma che ha già aiutato aziende strutturate come Geos Group e Theory Holding a semplificare la gestione delle presenze e ridurre errori amministrativi.
Ogni timbratura viene registrata in tempo reale e confluisce in un registro centralizzato, eliminando la frammentazione tipica dei fogli Excel o dei documenti cartacei. Questo significa che non esistono più versioni duplicate o dati sparsi su diversi file: tutto è raccolto in un unico sistema accessibile e aggiornato.
Ferie, permessi, straordinari e turni vengono gestiti in automatico, riducendo tempi di validazione e rischi di contestazioni.
Inoltre, ci sono i report pronti per il consulente del lavoro, dati protetti secondo GDPR e totale tracciabilità per eventuali ispezioni.
Il foglio presenze può ancora essere utile per piccole realtà, ma quando il team cresce o si adottano modalità di lavoro flessibili diventa un ostacolo. Troppi errori, nessuna automazione, poca sicurezza dei dati.
Passare a un software HR come Sesame HR significa:
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